"L’Ombra di Caravaggio" arriva nelle sale svizzere

La storia e le opere del geniale artista raccontate da Michele Placido. Protagonista Riccardo Scamarcio

di Romeo Ricci

Un film onesto, forte, sin dal titolo.
L’Ombra di Caravaggio, per la regia di Michele Placido (è il suo quattordicesimo film da regista), racconta la vita “spericolata” di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, insistendo soprattutto sui lati più oscuri, sulle ombre, sui vizi, che assieme alla luce, al talento e alla genialità di questo artista hanno contribuito alla creazione di opere che ancora oggi ammiriamo nei musei e nelle chiese. Insomma, non aspettatevi una versione romanzata della sua esistenza.

Il film -una co-produzione italo-francese siglata da Goldenart Production con Rai Cinema e per la Francia Charlot, Le Pacte e Mact Production- arriva nelle sale svizzere a partire dal 2 novembre, proiettato in lingua italiana con sottotitoli in tedesco e in francese.

Siamo in Italia, precisamente a Napoli, nel 1609. Caravaggio, interpretato da Riccardo Scamarcio, è stato accusato dell’omicidio di Ranuccio Tomassoni, suo rivale, durante un duello e si trova nel capoluogo campano proprio perché in fuga da Roma. Dove però spera di poter tornare: per questo, sostenuto dalla potente famiglia Colonna, il pittore cerca di ottenere la grazia.

Il Papa, Paolo V, decide di incaricare un inquisitore, l'Ombra, (l’unico personaggio di fantasia presente nel film) di indagare sul pittore “maledetto”, costretto intanto a una vita clandestina. Nessuno mette in dubbio le capacità di Merisi, ma la sua condotta è considerata dai più scellerata e peccaminosa e di conseguenza la sua arte è considerata sovversiva e contraria alla morale della chiesa.

E pensare che Caravaggio conosce a memoria i Vangeli, le storie dei Santi e della Madonna, che, nella sua continua ricerca del vero, “racconta” nelle sue opere attraverso i volti e i corpi dei tanti malfattori, ladri, mendicanti e prostitute che incontra quotidianamente.

L’artista portato in scena da Placido (che è anche sceneggiatore della pellicola) è essenzialmente un assiduo frequentatore di taverne e donne di strada, di vicoli, botteghe d’arte e di osterie, sempre pronto alla rissa. Rappresentato come un uomo attraversato da grandi dissidi interiori, trasgressivo, risulta però anche capace di commozione ed è assolutamente vicino agli “ultimi” della società, “i miserabili”. Tutti quelli da cui la Chiesa del tempo si teneva lontanissima (eccezion fatta per alcuni preti).

Nel susseguirsi delle scene, sin dalla prima, tutte molto crude e vere, l’impressione è quella di stare davanti a uno dei quadri del Caravaggio. C’è la stessa luce che contraddistingue i capolavori di questo geniale e tormentato artista. Appena usciti dalla sala cinematografica viene voglia di trasferirsi in quelle di un museo per guardare e riguardare le sue opere.

Nel cast, oltre a Scamarcio, figurano grandi nomi come Isabelle Huppert, che veste i panni di Costanza Colonna, nobildonna legatissima al pittore, che protegge praticamente da sempre; Micaela Ramazzotti che interpreta Lena, una delle prostitute più famose di Roma, spesso usata da Caravaggio come modella per rappresentare nei suoi quadri la madre di Gesù (è lei a ispirare la Madonna della Serpe e la Madonna dei Pellegrini); Louis Garrel, nel ruolo dell'Ombra, l’inquisitore mandato dal Vaticano per indagare sull’artista, che dovrà decidere se accordargli o meno la grazia; Gianfranco Gallo nei panni del filosofo Giordano Bruno.

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