Trent’anni fa moriva l'inimitabile Federico Fellini, genio visionario con la vocazione per la trasgressione
Il cineasta romagnolo ha vinto 5 Oscar. L’ultimo poco prima di spegnersi, nel 1993, come riconoscimento alla sua luminosa carriera
Foto: Federico Fellini (courtesy IIC Los Angeles)
Il 31 ottobre 1993, pochi mesi dopo aver vinto l’Oscar per la carriera – la quinta statuetta d’oro conquistata nel suo fulgido percorso professionale – si spegneva a Roma Federico Fellini. È stato uno dei più grandi cineasti italiani e internazionali.
Da un lato era uno straordinario sognatore, dall’altro era un incredibile architetto di fotogrammi e set complessi. È stato un maestro unico e inimitabile, in grado di coniugare sul grande schermo il mondo dell’immaginazione e quello della realtà, dando un nuovo corso al filone neorealista che imperversava negli anni dei suoi esordi.
Fellini è stato, prima di tutto, un genio della creatività. È nato il 20 gennaio del 1920 a Rimini, dove ha trascorso l'infanzia e la giovinezza. Un “pastrocchio, confuso, pauroso e tenero, davanti al grande respiro del mare”: così l’artista definiva la cittadina romagnola, per sempre impressa nel suo cuore.
La sua iniziazione cinematografica, del resto, avvenne al Cinema Fulgor, punto di ritrovo della Rimini degli anni Trenta e Quaranta. Trasferitosi a Roma nel 1939, inizialmente ha collaborato con testi giornalistici, vignette e fumetti per alcuni giornali umoristici. Ha scritto copioni e gag per il teatro di rivista e per la radio.
Ha conosciuto i grandi protagonisti dell’avanspettacolo dell’epoca: Aldo Fabrizi, Marcello Marchesi ed Erminio Macario. È stato proprio quest’ultimo a introdurlo al cinema. Dopo aver collaborato come sceneggiatore ad alcuni film minori, Fellini ha incontrato Roberto Rossellini, per il quale ha sceneggiato capolavori come ‘Roma città aperta’ e ‘Paisà’.
Nel 1943, alla radio, Fellini ha conosciuto una giovane artista originaria della provincia di Bologna, Giulietta Masina, che sarebbe diventata la protagonista di molte tra le opere più significative del marito. I due si sono sposati il 30 ottobre di quello stesso anno.
Ha esordito dietro la macchina da presa nel 1951 con ‘Luci del varietà’, girato a quattro mani con Alberto Lattuada. Il suo primo film da regista è stato ‘Lo sceicco bianco’ del 1952. Sono seguiti poi ‘I vitelloni’ (1953) e ‘La strada’ (1954), che gli è valso il suo primo Premio Oscar come Miglior Film Straniero. Un riconoscimento che l’artista ha ottenuto anche con ‘Le notti di Cabiria’ (1957), ‘8 ¹/²’ (1963), ‘Amarcord’ (1973).
Sono celebri anche ‘La dolce vita’ (1959, Palma d'oro a Cannes), ‘E la nave va’ (1983), ‘Ginger e Fred’ (1985). L’ultimo film da lui girato è stato ‘La voce della luna’ (1990). Come ricordato, il 31 ottobre 1993, pochi mesi dopo l’Oscar alla carriera, Federico Fellini si è spento a Roma. Nella Capitale si sono celebrati i funerali di Stato. La moglie, Giulietta Masina, è morta cinque mesi dopo il marito. L’attrice è rimasta al fianco del cineasta per mezzo secolo, condividendo con lui tutto, dall’arte al privato.
“Io credo di essere un carattere molto mite e pacifico”, diceva Fellini. “Ma forse coltivo una passione segreta per la ribellione, non tanto quella politico-rivoluzionaria – i botti, il chiasso, i cortei, non mi piacciono molto – ma per la trasgressione. Questa è una vera vocazione: trasgredire”.