Al Museo Vincenzo Vela torna il cinema delle origini

Domenica 23 aprile verranno presentati i cortometraggi One Week e Neighbors, realizzati da Buster Keaton nel 1920, agli esordi della sua carriera cinematografica

Foto: una scena di "One Week"

S-velati e ritrovati”, l’appuntamento cinematografico del Museo Vincenzo Vela, omaggia questa
volta Buster Keaton. Domenica 23 aprile a partire dalle 16.00 verranno proiettati al Museo due cortometraggi realizzati da Buster Keaton nel 1920, agli esordi della sua carriera cinematografica.

One Week, considerato uno dei suoi primi capolavori, capace di sintetizzare e sublimare l'immaginario americano della casa “fai da te”, è costruito attorno a un vorticoso carosello di trovate catastrofiche. La vicenda segue una coppia di sposi novelli nei disastrosi tentativi di costruire una casa prefabbricata, loro
futuro nido d’amore.

Neighbors, invece, racconta le peripezie di due giovani innamorati, vicini di casa, osteggiati dai genitori.

L'evento è reso possibile grazie alla consolidata collaborazione con la Cineteca di Bologna, impegnata da
alcuni anni nel “Progetto Keaton”. Quest’ultimo ha l’obiettivo di restaurare l’intera opera cinematografica di questo maestro assoluto dell’epoca d’oro del cinema muto che, come scrisse James Agee sulla rivista “Life” nel 1949, “per stile e natura era il più profondamente 'muto' dei comici muti, tanto che anche un sorriso era in lui assordante e stonato quanto un grido”.

Ad accompagnare la proiezione, torna al Museo il compositore e pianista Daniele Furlati, da anni collaboratore della Cineteca di Bologna nonché autore di colonne sonore di importanti film italiani, già ospite della rassegna “(S)velati e ritrovati”.

Seguirà, alla presenza dell’autore, Matteo Fieni, la presentazione del “flip book” Il Cineografo del
Vela
, pubblicato dal Museo con il sostegno del progetto Cultura in movimento promosso dal DECS.
La concomitanza con il cinema delle origini non è affatto casuale.

I “flip book” possono essere considerati i precursori del cinema: questi piccoli libri presentano una successione di immagini che cambiano gradualmente, in modo che quando le pagine vengono fatte scorrere in rapida successione, usando ad esempio il pollice, le immagini sembrano prendere vita, animandosi.

La parola tedesca per indicare i “flip book” è infatti “Daumenkino”, letteralmente "cinema pollice". Il
cineografo del Vela, realizzato dal fotografo Matteo Fieni, è costituito da tre “flip book” dedicati ad
altrettanti capolavori di Vela: la Desolazione, Guglielmo Tell e Spartaco.

Facendo scorrere le pagine,
le immagini prendono vita, seguendo il viaggio fantastico di queste opere dal Museo (dove sono
conservati i modelli in gesso) ai luoghi che ospitano le loro realizzazioni in marmo: il Parco Ciani, il
lungolago e il Municipio di Lugano.

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