La Torre di Pisa compie 850 anni e festeggia all’insegna della sostenibilità e dell’accoglienza
La posa della prima pietra del monumento simbolo della città toscana risale al 1173
Di recente, a Pisa, sono iniziati i festeggiamenti per gli 850 anni della sua iconica Torre Pendente.
Era il 9 agosto del 1173, infatti, quando fu posata la prima pietra del campanile della Cattedrale di Santa Maria. La struttura, alta circa 56 metri e con un peso di 14.453 tonnellate, fu progettata come una parte indipendente rispetto alla chiesa principale.
I lavori procedettero a rilento e si conclusero solo nel secolo successivo. In passato, nella zona, scorreva il fiume Auser, responsabile sia dell'instabilità del terreno sia dell'inclinazione notoria della torre, attualmente di circa 5 gradi rispetto alla verticale. Quest’ultima, che passa attraverso il suo baricentro, cade all'interno della base di appoggio: è il motivo per cui la torre resta in equilibrio, anche se ha sempre necessitato di monitoraggio e interventi.
Le celebrazioni della Torre Pendente sono cominciate con l’annullo filatelico – ovvero un timbro, un sigillo che ricorda un personaggio o un evento particolare che si intende commemorare – presentato davanti al museo delle Sinopie, e coi rintocchi dalla cella campanaria.
Al pubblico è stata regalata una visita gratuita in notturna di tutti i monumenti di piazza dei Miracoli della cittadina toscana su iniziativa dell’Opera Primaziale Pisana, ente no-profit preposto alla gestione e alla custodia del complesso architettonico che include i monumenti della Piazza del Duomo (oltre alla Torre Pendente, sono compresi la Cattedrale, il Battistero, il Camposanto, il Museo delle Sinopie, il Museo dell’Opera del Duomo).
L’unica costruzione non visitabile, per ragioni di sicurezza, è stata la Torre, che di sera è stata illuminata. Sul muro esterno del museo dell'Opera del Duomo, inoltre, è stato proiettato il logo dell’anniversario.
Sul Graduale della Cattedrale si è tenuto un concerto gratuito del pianista iraniano di fama internazionale Ramin Bahrami, musiche di Bach (di cui Bahrami è considerato uno dei più interessanti interpreti mondiali), Beethoven, Mozart, Brahms, Chopin, Rachmaninov e Mompou.
Il programma degli eventi celebrativi non è ancora finito: gli appuntamenti dureranno in tutto un anno.
Nell’ambito delle iniziative principali è prevista, nel giugno del 2024, la mostra ‘L'amica risanata. Le molte vite del Campanile di Pisa’, curata da un Comitato scientifico presieduto dal professor Stefano Renzoni. L’iconico monumento sarà raccontato nella sua storia secolare attraverso opere, immagini, restauri, stampe, fotografie e riprese televisive e cinematografiche.
A breve, invece, sulla piazza del Duomo sarà collocata una targa per ricordare il professor Michele Jamiolkowski, l'ingegnere geotecnico morto a giugno. Dal 1990 al 2001, il professionista aveva guidato il Comitato Internazionale per la salvaguardia della Torre di Pisa.
Nel settembre 1995 gli esperti della Commissione di salvaguardia della Torre provarono un ancoraggio al terreno del campanile al fine di ridurne la pendenza. Purtroppo questa soluzione non funzionò e si temette il peggio.
Jamiolkowski, però, non demorse ed ebbe un’intuizione vincente, ossia la sotto escavazione del terreno che ha ridotto la pendenza e ha salvato definitivamente la Torre.
Ha osservato il presidente dell'Opera primaziale, Andrea Maestrelli: “Il salvataggio del Campanile permette di arrivare oggi ai festeggiamenti dell'850esimo anniversario ma soprattutto è possibile ancora oggi apprezzare lo sforzo progettuale dei nostri antenati nel realizzare la disposizione dei monumenti della piazza del Duomo, sebbene edificati in epoche diverse, non in modo casuale ma tali da rappresentare il percorso della vita umana. Partendo dalla nascita (il Battistero) si va alla vita cristiana (la Cattedrale e il suo Campanile), alla sofferenza (l'Ospedale oggi in parte Museo delle Sinopie) e alla morte (Camposanto Monumentale)”.
Ha concluso Maestrelli: “I grandi successi conseguiti nel passato non devono però far pensare che la missione sia compiuta. Il futuro si basa su due parole tra loro sinergiche: sostenibilità e accoglienza. Vogliamo guardare ai prossimi anni pensando a un campanile sempre illuminato con energia rinnovabile e pulita e accessibile a tutte le forme di disabilità. Le bellezze della piazza dei Miracoli devono essere accessibili a tutti perché sono state ideate e realizzate per tutti”.