Il Carnevale di Viareggio festeggia 150 anni di arte, allegria e creatività

di Gaia Ferrari

Tanta voglia di divertirsi, scherzare, ironizzare a dispetto di un mondo che sembra andare a rotoli. È quella che si celebra al Carnevale di Viareggio, dal 4 al 25 febbraio. Come di consueto, mastodontici carri allegorici sfilano lungo i viali vicino al mare nella cittadina della Versilia, in Toscana.

LA SPERANZA DI UN FUTURO PIÙ ROSEO

Nel 2023 la satira politica ha lasciato il posto ai sogni e alle speranze di un mondo migliore. Tra i personaggi rappresentati sono particolarmente apprezzati gli omaggi a Stan Lee, genio del fumetto e creatore della Marvel da cui sono nati i supereroi più amati in tutto il mondo, e alla compianta regina Elisabetta II d'Inghilterra, scomparsa a settembre 2022. Quella di quest’anno è un’edizione speciale, dato che segna il 150esimo anniversario della manifestazione che, ancora oggi, rappresenta un grande evento di arte, spettacolo, cultura diventato famoso in tutto il mondo, all’insegna dell’intrattenimento e del buonumore.

L’ARTE DELLA CARTAPESTA

Da oltre un secolo e mezzo a Viareggio sberleffo, satira, allegoria e voglia di evasione trovano forma nella creatività dei maestri della cartapesta. O, più precisamente, carta a calco: inventata dal pittore e costruttore viareggino Antonio D'Arliano nel 1925, essa ha permesso di realizzare opere sempre più grandi, ma allo stesso tempo leggere. Alla base c’è una filosofia legata al recupero e al riciclo creativi: una tecnica manuale unica, che permette di ottenere modelli in creta, calchi in gesso, carta di giornale e colla, fatta di acqua e farina.

LE DUE ICONE DI VIAREGGIO

Maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio è quella di Burlamacco, nato nel 1930 a opera dell’artista Uberto Bonetti. Il nome si rifà a Buffalmacco, personaggio del Decamerone di Boccaccio. Il suo abito è una tuta a scacchi bianchi e rossi (i colori degli ombrelloni sulla spiaggia della Versilia), suggerita dal vestito a pezzi di Arlecchino. Il pompon sembra preso in prestito dal camicione di Pierrot. La gorgiera ricorda quella di Capitan Spaventa. Il copricapo rosso è simile a quello di Rugantino. Il mantello nero svolazzante richiama Balanzone. Burlamacco debuttò nel manifesto del Carnevale del 1931 al fianco di una fanciulla: Ondina, vestita con il costume tipico della moda degli anni Trenta ed emblema della Viareggio estiva e vacanziera.

LE ORIGINI DI FINE OTTOCENTO

La tradizione del Carnevale di Viareggio è nata da una sfilata di carrozze addobbate a festa lungo la storica via Regia della cittadina il 25 febbraio 1873, giorno di Martedì Grasso. Il programma – pubblicato in un manifesto de "La Società del Carnevale", datato 8 febbraio 1873 (conservato all'Archivio di Stato di Lucca) e rogato da un fantomatico notaio “Chiasson”e – prevedeva anche veglioni al Teatro Pacini.

L’idea era nata da un gruppetto di giovani gaudenti della buona società viareggina al puro scopo di divertirsi e far divertire nel rispetto del pubblico. Sul finire del secolo comparvero in sfilata i carri trionfali, monumenti costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali ed allestiti da carpentieri e fabbri che in Darsena lavoravano nei cantieri navali.

Una tappa importante fu quella del 1954, con la prima diretta televisiva nazionale in esterna della Rai, il servizio pubblico italiano. Nel 1984 fu lanciata la Lotteria nazionale di Viareggio abbinata al concorso dei carri allegorici di prima categoria.

(Le immagini sono relative all'evento che si è svolto nel 2022)

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