L'Antartide ci aiuta a prevedere come sarà il clima nel prossimo futuro

La Società Dante Alighieri Cantone Svitto organizza un incontro con il Dott. Emanuele Lodolo, primo ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste

"Cosa si cerca in Antartide". Questo è il titolo della conferenza organizzata dalla Società Dante Alighieri Cantone Svitto, che vedrà come prestigioso relatore il Dott. Emanuele Lodolo. L'appuntamento è per mercoledì 10 maggio 2023, alle ore 18:00 (presso Katholische Kirchgemeinde, Kirchgasse. 47, 8807 Freienbach).

L’Antartide, l’ultimo continente ad essere stato scoperto, è anche l’unico non abitato stabilmente dall’uomo, se si eccettua la presenza di alcune basi permanenti. Ed è per effetto della quasi assenza di antropizzazione che questo continente rappresenta il luogo ideale per svolgere osservazioni e condurre studi scientifici servendosi delle più moderne tecniche di ricerca.

Da svariati anni biologi, geologi, astrofisici, climatologi delle varie Università e dei principali Istituti di Ricerca italiani svolgono un ruolo di primo piano nei grandi programmi internazionali di studi e ricerca in ambito antartico.

In particolare, gli studi sui campioni della calotta di ghiaccio e sui sedimenti depositati sulla piattaforma che circonda l’Antartide, consentono di ricostruire le condizioni climatiche del passato.

Conoscere i mutamenti del clima fornisce infatti agli scienziati la possibilità di fare previsioni sempre più attendibili su come si presenterà il clima nel prossimo futuro.

Sappiamo che questo è oggi un tema cruciale, in quanto non si conoscono con esattezza gli effetti del progressivo riscaldamento globale sulle calotte di ghiaccio presenti non solo in Antartide, ma su tutti i ghiacciai del nostro pianeta.

Emanuele Lodolo

Emanuele Lodolo è primo ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste.
Dopo aver conseguito la laurea in geofisica all’Università di Trieste ed il PhD presso l’Università di Tel Aviv (Israele), ha svolto numerose campagne di geofisica e di geologia sia nel Mediterraneo che nell’Oceano Atlantico e Pacifico, tra cui le campagne di ricerca in Antartide e nell’Arco della Scozia.
È membro del comitato scientifico del Programma Nazionale di Ricerche Antartide e del comitato Italiano per lnternational Ocean Drilling Program. Da tempo si occupa di temi legati alle ricostruzioni strutturali e tettoniche di vari settori del Mare Mediterraneo, tra i quali il Canale di Sicilia. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare alle ricostruzioni paleogeografiche, applicando le tecniche geofisiche ad alta risoluzione, con finalità di studio orientate verso l’archeologia sommersa.

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