«In Svizzera ho trasferito un progetto di vita per la mia famiglia»

Dalla Puglia a Milano, oggi a Zurigo e Winterthur, Federica Catino, laureata in matematica, lavora come istruttrice di Pilates.

Di Salvo Buttitta 24 aprile 2025

Dalle austere, rigorose aule universitarie pugliesi alle luminose sale di Pilates di Zurigo, il percorso di Federica Catino è un intreccio sorprendente di matematica, finanza e passione per il movimento. «Se tornassi indietro di dieci anni e raccontassi alla me stessa di allora la mia storia, non crederebbe ad una sola parola», racconta sorridendo con stupore per l’incredibile evoluzione personale e professionale. Laureata in Matematica all’Università del Salento, Federica avvia la sua carriera nel frenetico mondo della finanza milanese, sviluppando una solida competenza nel risk management, prima nel settore della consulenza e poi in banca. «Il filo rosso della mia vita è sempre stato quello di seguire le mie passioni, senza paura di sfidare me stessa e uscire continuamente dalla comfort zone», sottolinea, ripercorrendo le tappe di un percorso tutt’altro che lineare.

 
 

La svolta arriva con un trasferimento familiare a Zurigo, seguendo il marito impegnato in una nuova opportunità lavorativa. «Non ho semplicemente deciso di trasferire la mia carriera all’estero, ho scelto un progetto di vita per la mia famiglia», precisa Federica con semplicità. Dopo un primo anno dedicato ad ambientarsi in Svizzera, decide di cogliere l’opportunità per reinventarsi completamente: «Ho sentito chiaramente che era il momento giusto per un cambio radicale, puntando ancora una volta sulla mia passione, stavolta nel campo dello sport». Oggi, dopo una rigorosa formazione nel Pilates e nell’anatomia del movimento, lavora con successo come libera professionista tra Zurigo e Winterthur. «Ogni traguardo è stato possibile solo grazie a studio approfondito, aggiornamento costante, tanta pratica e soprattutto una dedizione senza paura di cogliere ogni occasione», racconta con orgoglio.

La scelta di Zurigo è stata fondamentale in questa trasformazione: «Probabilmente in Italia non avrei mai lasciato il mio ruolo corporate per lanciarmi in qualcosa di completamente nuovo. Qui c’è aria di innovazione e opportunità, senti davvero di poter costruire qualcosa di diverso». Ma anche in mezzo all’entusiasmo di questa nuova vita non mancano le nostalgie. «I legami familiari e quelli più profondi sono difficili da ricreare, complici le differenze culturali e il ritmo quotidiano con tre bambini piccoli», ammette Federica. Tuttavia, il legame con l’Italia resta vivo con frequenti ritorni: «Non siamo dall’altra parte del mondo, quando possiamo torniamo. È il nostro modo di nutrire il cuore».

A chi sogna di seguire una strada simile, Federica offre un consiglio tanto semplice quanto potente: «Costruisci connessioni autentiche e lasciati guidare dalle tue passioni». La sfida più grande? «Dopo il mio terzo parto, quando tutti in famiglia avevano già trovato la loro dimensione qui, è stato fondamentale ritrovare me stessa e il mio posto nel mondo». Un percorso che definisce con entusiasmo «il momento in cui mi sento più viva che mai».

Corriere dell’italianità


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