Montpellier: tra festival della danza e architettura d’avanguardia

Montpellier seduce. Città di luci e contrasti, coniuga l'eleganza di un patrimonio millenario con l'energia di una metropoli giovane e creativa.

Di Antonella Montesi 8 ottobre 2025

Per grandezza è la settima città della Francia, ha una storia millenaria, ma, a differenza di altre città limitrofe come Nîmes, dove si ammira ancora uno splendido anfiteatro stile Colosseo, non è stata fondata dai Romani, bensì da una famiglia nobile, i Guilhelm nel 986, per passare poi nel 1204 al re d’Aragona a seguito del matrimonio di Maria di Montpellier con Pietro II d'Aragona. Gli aragonesi vi regneranno fino al 1622, quando, in pieno periodo di guerre di religione, venderanno la città al re di Francia Luigi XIII.

Questo breve cenno storico è d’obbligo per introdurre la ricchezza e la complessità di questa città che oggi accoglie e stupisce per varietà culturale e naturale.

Situata a soli undici chilometri dal Mediterraneo, Montpellier comprende trentun comuni che formano la metropoli. Il territorio è uno tra i più suggestivi del Sud della Francia: tra mare, vigne e paesi costruiti nella bianca pietra locale che riflette la luce accecante del Midi. Da sempre è terra di incontri e crocevia di destini umani: gli ebrei cacciati dalla vicina Spagna nel 1492 vi si fermano e contribuiscono a rendere grande la Facoltà di Medicina, tuttora una delle più importanti in Europa e meta di studenti da tutto il mondo.

Durante i primi tre secoli della sua esistenza la Scuola di Montpellier fu una città cosmopolita: ebrei spagnoli, francesi, spagnoli arabizzati e non, e gli italiani: in particolare i Maestri della Scuola Salernitana vi facevano riferimento. Oggi la Facoltà di Medicina è uno dei fiori all’occhiello della città, dove una visita alla sala delle lauree, la salle des actes, con i laureandi che vi accedono con il classico vestito rosso, è una delle tappe d’obbligo per capire la forte impronta culturale della città.

Un grande cambiamento della struttura sociale della città è avvenuto negli ultimi sessant’anni. Nel 1962, alla fine della guerra d’Algeria, Montpellier ha visto l’arrivo di molti rimpatriati a seguito dell’Indipendenza dell’Algeria, ormai non più colonia francese, i cosiddetti pieds-noirs, i francesi d’Algeria che improvvisamente furono costretti a lasciare il paese.

L’architettura contemporanea del sindaco visionario

A Montpellier, di pieds-noirs ne arrivarono 25mila, cambiando la struttura sociale e logistica della città, che si espande, costruisce case, inventa nuove attività, nuovi negozi. Lo sviluppo edilizio raggiungerà il suo apice con l’amministrazione illuminata e progressista di un sindaco, George Freche, diventato leggendario. Sindaco della città dal 1977 al 2002, di matrice marxista-maoista, professore di Storia e di Diritto romano, decide di dare un impulso architettonico alla città, diventata prima cittadina d’accoglienza dei francesi d’Algeria, e indice una serie di gare d’appalto, richiamando architetti di fama internazionale.

È così che nascono i grandi progetti di ampliamento urbano: Antigone, il quartiere pensato come un prolungamento della città verso il mare, costruito dall’architetto catalano Ricardo Bofill in stile neoclassico; l’Albero bianco degli architetti Sou Fujimoto, Nicolas Laisné e Manal Rachdi, una vera e propria prodezza architettonica di 17 piani e 56 metri di altezza, che con i suoi balconi estesi vuole richiamare i rami di un ciliegio giapponese e poi la costruzione della prima linea tramviaria.

Oggi Montpellier è la prima metropoli, intesa come agglomerazione, dove i mezzi pubblici sono gratuiti per i residenti: il progetto, partito quasi due anni fa, riscuote enorme successo e fa da contrappunto alla chiusura, riuscitissima e senza traumi, del centro storico alle macchine.

Opera che sovrasta su tutto è comunque la nuova sede del Comune. Un imponente costruzione moderna di Jean Nouvel e François Fontès: un parallelepipedo di vetro ed alluminio blu, il colore nazionale, sulle rive del fiume Lez. “Una risposta semplice ad una questione complessa”: così la spiegazione di Jean Nouvel per questo edificio altamente tecnologico e sostenibile con sistemi di ombreggiatura, pannelli solari, rifrazione della luce.

Il Festival internazionale della danza e la mostra su Soulages

Montpellier è soprattutto una cittadina giovane e vivace, culturalmente e socialmente. È sede di festival ormai storici, primo fra tutti quello della danza, il Festival Montpellier Danse, giunto alla 45esima edizione e che quest’anno vede l’uscita, dopo 42 anni di conduzione, del direttore Jean-Paul Montanari. Da adesso in poi, il festival verrà unito al Centro coreografico nazionale e rafforzerà la sua funzione di riferimento mondiale in materia di danza contemporanea, preservando il carattere pionieristico e la fama internazionale.

Noi abbiamo avuto il privilegio di assistere ad uno spettacolo, Kaléidoscope, del coreografo Mourad Merzouki, uno dei più visionari ed interessanti del panorama internazionale. Trent’anni di carriera racchiusi in questo spettacolo, nel quale lo stile partito dall’hip hop si affina e si declina in diverse sfaccettature, creando un vocabolario unico: cadute rumorose e divertenti insieme a momenti sospesi ed onirici, fino alla gonna girevole di un derviscio e al canto di una soprano che si accompagna sul palco ai ballerini. Dopo aver assistito a questo spettacolo, la sensazione è quella di aver ampliato la propria percezione del bello.

Outrenoir, opere di grandi dimensioni in acrilico nelle quali la luce si rifrange sul colore nero. © DR 2025

La Montpellier museale quest’anno ha in cartellone un grande evento: la mostra su Pierre Soulages al museo Fabre. Scomparso nel 2022 a 103 anni, il celebre artista ha rivoluzionato l’idea di nero. In tutta la sua opera, ha ricercato la luce in grandi tele nere, le famose Outrenoir, opere di grandi dimensioni in acrilico nelle quali la luce si rifrange sul colore nero, steso generosamente e poi spezzato con spatolate, linee, incisioni.

L’evento è di portata internazionale, perché Soulages, insieme a Picasso, è l’unico artista ad aver avuto una mostra al Louvre mentre era in vita. La mostra vuole celebrare i venti anni della donazione del 2005 di venti tele e di dieci in prestito, da parte dell’artista e della moglie Colette, vera artefice della sua strepitosa carriera, ed ancora in vita, che a 103 anni ha presieduto all’inaugurazione.

La mostra composta da opere del museo Fabre e da prestiti soprattutto dalla collezione privata della coppia Pierre e Colette Soulages, non segue un ordine cronologico, ma piuttosto una visione ciclica e non lineare, privilegiando l’eco tra opere di epoca differente, declinate secondo molteplici, grandi temi. Ci si muove tra opere iconiche dell’artista, da sempre proteso alla ricerca. Negli anni Cinquanta si reca in Giappone e si dedica allo studio della calligrafia tradizionale e d’avanguardia, coltivando l’amicizia e lo scambio con l’artista Zao Wuo Ki, che nel 1958 lo accompagnerà nel viaggio e lo introdurrà ai maestri calligrafi.

Soulages si dedicherà per anni allo studio del segno, la calligrafia, che “se si ignora il senso delle lettere, diventa solamente astrazione” e allo studio della luce: i grandi maestri, Cézanne, Caravaggio, quest’ultimo tornato alla ribalta negli anni Cinquanta, a seguito della leggendaria mostra milanese del critico Roberto Longhi.

La rappresentazione dell’opera di Soulages offerta dalla mostra al Museo Fabre cerca di lasciare lo sguardo sull’opera il più libero ed aperto possibile, aderendo con fedeltà alla visione di Soulages stesso sull’arte: “La pittura è innanzitutto un’esperienza poetica. È una metafora, che non si lascia spiegare. È per questo che l’arte provoca, inquieta ed esalta, come la vita”.

Montpellier «gourmand» e «gourmet»: tra bistrot e stellati

E per finire, come non ricordare il volto «gourmand» e «gourmet» della città. Nelle meravigliose piazze e vie del centro storico, come già ricordato, oggi interamente pedonale, si trovano i locali più vari e sfiziosi per un buon bicchiere di vino, un pasto veloce o più elaborato, tradizionale o frutto di contaminazioni ed innovazioni.

Da provare il Café de la Mairie, un bistrot situato nel vivace quartiere San Rocco, non lontano dall’omonima chiesa, dedicata al patrono della città. Tavoli all’aperto, servizio veloce e cordiale, carta del giorno nel pieno rispetto della stagionalità e regionalità, pubblico giovane - tanti studenti - e locale: i montpellierani amano godersi la propria città.

Poi un salto a casa di Anna. Si chiama proprio così il locale di questa francese di discendenza italiana: La maison d’Anna. Una nonna pugliese, un ristorante di famiglia, un’infanzia trascorsa tra la fragranza della pizza e uno spirito imprenditoriale: ed ecco oggi questa bella signora, Anna, che in un affollata trattoria tipicamente italiana ripropone il meglio della sua terra: pasta al pesto e stracciatella, focaccia con mortadella, insalatone fresche, vino di qualità, birra italiana.

Poi, per chi volesse vivere l’esperienza delle esperienze, il ristorante stellato Jardin des Sens all’interno dell’hotel di lusso Richer de Belleval. Edificio maestoso che domina una delle piazze più belle della città, Place de la Canourgue, una piazza lunga, con grandi alberi secolari che fanno un’ombra fitta e fresca nelle giornate di calura. Il palazzo nato come molti altri edifici di Montpellier come Hôtel particulier, vale a dire residenza cittadina dei nobili che, nel XVI-XVII secolo si stavano imborghesendo.

Il Richer de Belleval è oggi uno degli alberghi di lusso più belli ed accoglienti, dove i tre chef Jacques & Laurent Pourcel e Olivier Château hanno la volontà comune di fare di Montpellier la destinazione di cui tutti parlano, perché la città lo merita, preservandole il ruolo di centro gastronomico alla stessa stregua di Bordeaux o Lione e di renderla identificabile tra le destinazioni francesi dove ci si reca espressamente per la sua cucina.

Per approfondimenti:

www.montpellier-tourisme.fr

www.montpellierdanse.com

www.museefabre.fr

https://groupe-tandem.fr/cafe-de-la-mairie/

https://lamaisondanna.org

www.hotel-richerdebelleval.com



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