Le testimonianze di Angela e Maria Teresa, figlie di operai deceduti a Mattmark

Maria Teresa Fabiane e Angela Audia, alla celebrazione della 60sima ricorrenza della tragedia, hanno espresso un sentimento di grande emozione e anche, in un certo senso, di rivalsa sulla storia ufficiale.

Di Guido Gozzano 31 agosto 2025

Angela Audia, al centro, con il fratello Paolo e la sorella Giovanna. © DR Mattmark, 30 agosto 2025

 

ANGELA AUDIA
«Noi ci ritroviamo ancora qui, a sessant’anni dalla tragedia, con mia sorella Giovanna e mio fratello Paolo, e personalmente vorrei mettere in evidenza una cosa: si parla sempre tanto di ‘vicinanza’ della politica e delle istituzioni alle famiglie delle vittime, ma in realtà della sofferenza dei coniugi e figli di chi è morto quassù il 30 agosto 1965 non si è mai interessato nessuno di loro.

Vorrei che non si dimentichi mai che ci siamo ritrovati da soli ad affrontare la povertà, la miseria morale che ognuno di noi ha dovuto attraversare dopo la scomparsa dei nostri cari. Io avevo sei anni, mio fratello nove, e mia sorella appena un anno.

Mia madre, figlia unica, con grandi sacrifici riuscì a portare avanti la famiglia, realizzando il sogno che era di mio padre, ossia avere dei figli professionisti, un medico, un dirigente scolastico e un’impiegata dell’Inps, tutti e tre con una laurea. Diciamo grazie a mio padre e grazie a mia madre, e non alla ‘vicinanza’ della politica, svizzera o italiana che sia».

MARIA TERESA FABIANE
«Non ero ancora nata quando mio papà è deceduto a Mattmark. Sono venuta al mondo nel gennaio del 1966, ho vissuto più tardi la tragedia, di riflesso, tramite la sofferenza di mia mamma, la cui vita è stata stravolta. Mio papà e mia mamma si erano sposati nell’aprile del 1965, lui ci è stato portato via qualche mese dopo.

Ora sentire le parole del presidente del Cantone Vallese, le scuse ufficiali, storiche, del suo governo, mi ha commosso tantissimo. Non me l’aspettavo, è stata un’emozione forte.

In questo giorno mi manca mia mamma, avrei voluto vivere con lei questo momento così speciale, anche lei lo aspettava in fondo al suo cuore. è mancata nel 2018, era presente al cinquantesimo anniversario nel 2015, avevamo condiviso la nostra ultima commemorazione insieme. Un ricordo intenso.

Ai miei genitori trasmetterò le scuse ufficiali del Vallese raccogliendomi sulla loro tomba al mio rientro in Italia».

 
Corriere dell’italianità


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