Una palestra di dibattito sul canone radiotelevisivo
Lo scorso 25 aprile l’Auditorium della Scuola cantonale di Economia e Commercio a Bellinzona è stato il teatro della finale del Concorso cantonale di dibattito, promosso e organizzato dall’associazione «La gioventù dibatte».
Di Giorgia Reclari Giampà e Chino Sonzogni 22 maggio 2023
Foto: Le due coppie finaliste per le scuole medie superiori (© La gioventù dibatte)
Nato in Germania e presente in numerose nazioni del mondo, il progetto, che promuove la diffusione e la pratica del dibattito nelle scuole, è giunto in Svizzera dal 2005 e in Ticino dall’anno scolastico 2008/2009. Si tratta di uno dei progetti rivolti ai giovani delle scuole medie e superiori, che la SSR Svizzera italiana CORSI sostiene, per contribuire a promuovere valori di servizio pubblico nella società. Dal 2009 sono annualmente organizzati i concorsi cantonali di dibattito a Bellinzona, mentre a cadenza biennale si svolge una finale nazionale a Berna.
Nei concorsi di dibattito si confrontano due coppie di ragazzi (una pro e una contro), su un tema per il quale si sono preparati insieme ai loro insegnanti durante i mesi precedenti. Oltre a documentarsi su argomenti di attualità (spesso oggetto di votazioni cantonali e federali), acquisiscono anche gli strumenti per condurre un confronto di idee e opinioni.
Per il concorso cantonale 2023 sono stati scelti quattro temi. Per le scuole medie: «Si dovrebbe insegnare l’inglese dalla prima media?” e “Si dovrebbero proibire i videogiochi violenti?». Per le medie superiori: «In Svizzera si dovrebbe concedere la cittadinanza in base allo ius soli?» e «Si dovrebbe sostenere l’iniziativa popolare federale 200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)?». Al concorso hanno aderito 18 scuole e 35 docenti (circa 900 giovani in totale), che si sono affrontati a suon di parole, argomentazioni e contro-argomentazioni, in un esercizio fondamentale per la democrazia. Dalle selezioni interne alle sedi sono uscite le 54 coppie che si sono affrontate nelle due giornate di qualificazione il 30 marzo e il 5 aprile.
Le giurie hanno valutato i dibattiti secondo quattro criteri: conoscenza della materia, abilità espressiva, capacità di dialogo, forza persuasiva. In questo compito si sono alternate 26 persone, fra le quali giornalisti, esperti di educazione, membri del Consiglio del pubblico della SSR Svizzera italiana CORSI e di altre associazioni attive in Ticino, come Amnesty International.
Nella categoria delle scuole medie si sono imposti Natan Scrima e Arturo Stoll di Locarno 1, opposti a Leda Zufferey e Amanda De Marchi di Castione. Nella categoria delle scuole medie superiori hanno vinto Sebastiano Romagna e Valentina da Costa Santos del Liceo di Lugano 2 che hanno affrontato Aline van Hoeken e Astrid Ferrari pure del Liceo di Viale Cattaneo.
La direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, Marina Carobbio, ha portato il saluto dell’autorità cantonale, che da sempre sostiene il progetto, considerato molto utile all’educazione dei giovani alla cittadinanza attiva e alla democrazia.
Pro o contro il servizio pubblico?
Il concorso ha permesso ai giovani delle scuole medie superiori di dibattere un tema di grande importanza per il servizio pubblico radiotelevisivo, minacciato da un vigoroso taglio di risorse dall’iniziativa popolare federale «200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)».
Studentesse e studenti si sono preparati in classe e a casa con riflessioni, letture e approfondimenti di entrambe le posizioni, per combattere concretamente il pregiudizio di conferma, sempre più diffuso nella nostra società. In particolare, hanno analizzato il testo dell’iniziativa, le argomentazioni dei favorevoli, come il consigliere agli Stati Marco Chiesa, e dei contrari, come il direttore generale della SSR Gilles Marchand.
I giovani hanno studiato la concessione SSR e il ruolo dell’azienda come servizio pubblico, prezioso per la coesione fra le varie realtà del Paese. Hanno pure preso in considerazione il mandato, la politica, i valori e la strategia dell’azienda SSR.
Tutti questi testi e altri sono stati messi a disposizione sul sito gioventudibatte.ch con la precisazione che la documentazione non era esaustiva e pertanto andava completata con ulteriori ricerche personali o di gruppo, verificando le fonti.
Questo lavoro, svolto sull’arco di due mesi, ha dato i suoi frutti. I dibattiti sono stati di qualità, intensi, ricchi di spunti e il concorso si è confermato una palestra di botta e risposta, estremamente utile per la preparazione del giovane alla vita politica.