Tutti i requisiti per la pensione anticipata «opzione donna»
Il nostro esperto risponde alle domande di un’infermiera italiana trasferita in Svizzera nel 2005 che sta ora valutando la possibiltà di richiedere il prepensionamento per prendersi cura dei genitori con handicap in situazione di gravità.
Di Ufficio comunicazione e stampa Patronato Acli Svizzera
Gentili operatori del Patronato Acli,
sono un’infermiera e lavoro dal 1987, mi sono trasferita in Svizzera nel 2005. Attualmente mi sto prendendo cura dei miei genitori, che ho fatto venire in Svizzera per poterli
assistere personalmente, perché mia sorella anche con la L104 non riusciva più a seguirli in Italia. Ammetto che anch’io faccio molta fatica ad andare avanti così, tra lavoro e assistenza ai miei genitori, che, vivendo con me mi impegnano a tempo pieno. Sto pensando al prepensionamento
in Svizzera e vi scrivo per comprendere meglio i miei diritti ad un pensionamento anticipato in Italia, alla luce delle varie normative che faccio davvero fatica a seguire, in tutte le loro evoluzioni. Vi prego di poter effettuare una verifica dei vari periodi e dunque di iniziare a capire un po’ il da farsi perché potrei iniziare a pensare ad un prepensionamento e dunque richiedere anche la pensione italiana.
Vi ringrazio, M.A.
Gentile Signora,
rispondiamo volentieri al suo quesito. Sulla base della documentazione che ci ha inviato, e alle informazioni che ha condiviso con noi, potrebbe aver raggiunto le condizioni per accedere alla cosiddetta pensione anticipata «opzione donna». Questa, per sommi capi, prevede l’accesso alla pensione per quelle lavoratrici che raggiungono i seguenti requisiti:
• hanno almeno 35 anni di contribuzione effettiva ed almeno 61 anni di età;
• inoltre, queste lavoratrici devono trovarsi in almeno una delle seguenti condizioni:
1. Sono portatrici di una riduzione della capacità lavorativa accertata, superiore o uguale al 74%.
2. Alla data della presentazione della domanda, si occupano di un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (riconosciuto ai sensi della Legge 104, art. 3, comma 3, legge 1992/104) da almeno sei mesi.
Il calcolo dell’importo della pensione anticipata «opzione donna» è completamente contributivo, dunque un po’ penalizzante rispetto a quanto potrebbe prendere se si continuasse a lavorare e decidesse di posticipare il pensionamento di qualche anno.
Per le lavoratrici che, come lei, hanno contributi unicamente nella gestione pubblica, il requisito anagrafico dei 61 anni viene abbassato di quattro mesi per ogni figlio nato. Mentre la decorrenza della pensione partirebbe dal primo febbraio successivo al raggiungimento dei requisiti.
Ha fatto bene a contattarci per tempo perché, come per i molti che, come lei, hanno contributi nella gestione pubblica prima del 1992, dovremo chiedere all’Inps di valorizzare i suoi importi contributivi fino al 1991 incluso. Fintanto che l’Inps non avrà sistemato questi dati, sarà impossibile non solo inviare la domanda di pensione ma neanche prepararle la stima dell’importo della sua pensione.
Le chiediamo pertanto di prendere una appuntamento presso l’ufficio del Patronato Acli a lei più vicino per permetterci sistemare la sua posizione contributiva. Un cordiale saluto.