Quanto e quale sport per il servizio pubblico radiotelevisivo?
Intervistati dalla SSR.CORSI alcuni collaboratori della redazione sportiva della RSI raccontano la loro passione per lo sport, condivisa con milioni di appassionati in Svizzera e nel mondo.
Di Giorgia Reclari Giampà 18 aprile 2023
«Mi ritengo molto fortunato, perché ho avuto l’opportunità di fare il lavoro che sognavo fin da quando ero bambino: il commentatore sportivo».
«Quali gli aspetti più belli dell’essere una giornalista sportiva? Senza dubbio la possibilità di trasmettere le grandi emozioni che suscita lo sport, vivendole in prima persona, vicino agli atleti e al loro mondo per poi raccontarle ad ascoltatori e telespettatori».
«In redazione tutti noi viviamo le emozioni delle competizioni, ci appassioniamo alle diverse discipline che seguiamo. Queste emozioni e questa energia ci spingono a dare il massimo nel nostro lavoro».
Sono le voci raccolte fra alcuni collaboratori della redazione sportiva della RSI (Radiotelevisione svizzera di lingua italiana), intervistati dalla SSR.CORSI. Svolgono mansioni diverse ma in comune hanno una cosa: l’amore per lo sport, condiviso con milioni di appassionati in Svizzera e nel mondo. Lo sport ha infatti un ruolo di primo piano nell’offerta del servizio pubblico radiotelevisivo, come previsto dalla Concessione SSR.
L’articolo 10 recita infatti: «L’offerta nell’ambito sportivo comprende in primo luogo il resoconto su avvenimenti a cui partecipano atleti e squadre svizzeri; importanti manifestazioni sportive internazionali in Svizzera; eventi sportivi rilevanti. Inoltre, nella propria offerta sportiva la SSR considera anche sport di massa e discipline sportive poco conosciute. Cerca infine di stringere collaborazioni con altre emittenti svizzere per l’acquisizione di diritti».
L’attuale concessione è stata prorogata fino alla fine del 2024. Durante il 2023 sarà discussa la nuova concessione, che entrerà in vigore dal 2025. In occasione di un primo scambio di vedute, il Consiglio federale ha ribadito che la SSR deve orientare il suo mandato costituzionale di servizio pubblico maggiormente all'informazione, alla formazione e alla cultura.
Per quanto riguarda l'intrattenimento e lo sport, «si deve concentrare sugli ambiti non offerti dagli altri fornitori». Sarà da vedere se questa impostazione sarà confermata e in che modo sarà concretizzata. Nel frattempo, la SSR prosegue nel suo impegno a fornire un’offerta di qualità anche in ambito sportivo, con il lavoro quotidiano dei suoi collaboratori, ma anche grazie all’acquisizione di diritti per la trasmissione di grandi eventi sui suoi canali.
Ne è un esempio il recente annuncio che nelle stagioni 2024/25, 2025/26 e 2026/27, la finale di Champions League e un incontro per turno della competizione regina saranno nuovamente proposti in diretta dalle reti SSR, sia in televisione in chiaro sia sulle rispettive piattaforme online. noltre, la SSR si è assicurata - in collaborazione con la European Broadcasting Union (EBU) - i diritti esclusivi sulle dirette e sui momenti salienti in tutta la Svizzera per le edizioni dei Giochi olimpici dal 2026 al 2032.
La notizia dell’attribuzione della Champions League ha suscitato la (prevedibile) reazione del gruppo CH-Media, che dal 2021 deteneva la sublicenza. In un comunicato stampa il gruppo ha citato la recente posizione del Consiglio federale sul rinnovo della concessione.
Intervistato dai media svizzerotedeschi, Roland Mägerle, responsabile di SRF Sport e SRG Business Unit Sport, ha però ricordato che «solo la SSR trasmette programmi per tutte le regioni linguistiche della Svizzera, sulla televisione e sulla radio, in chiaro e sulle sue piattaforme online». Un importante contributo alla coesione nazionale e una risposta adeguata alla passione sportiva di tante e tanti svizzeri.